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Viene da 24 giorni di sciopero della fame ma ieri, intervenendo al congresso nella Sala Rosa della Regione, Angelo Bonelli, presidente nazionale dei Verdi eletto con l’aiuto di Boato al congresso del 10 ottobre scorso, mostrava ancora grinta ed energia. La sua battaglia in stile pannelliano è rivolta al silenzio dell’informazione, in particolare della Rai, sui temi dell’ecologia. «Da tre anni un verde non viene inviato a Ballarò o Annozero» denuncia. «E non è - assicura - questione di avere un ego ipertrofico ma il problema è che le idee non hanno evidentemente diritto di confronto nel sistema radiotelevisivo. Non abbiamo la possibilità di essere giudicati per quello che diciamo». Bonelli ha passato dieci giorni a manifestare in un camper davanti alla sede di Saxa Rubra ma nessuno, nè il presidente della Rai nè il direttore generale, lo ha degnato di attenzione. «E non c’è nulla peggio dell’indifferenza». Perciò andrà avanti, accompagnato simbolicamente dai verdi del Trentino con un digiuno a staffetta. E proseguirà a battagliare per dare visibilità a un movimento che stava per sparire e che è rimasto in vita solo al termine di un congresso vinto dalla sua corrente, nei confronti di chi era pronto all’abbraccio con Sinistra e Libertà, contro ogni pronostico. Il suo Sole che Ride è un partito che vuole puntare tutto sulla questione ecologica, in maniera trasversale e post ideologica. Ma è anche un partito destinato a sparire per rinascere, rinnovato anche nel simbolo, dalle proprie ceneri. Bonelli pensa a una costituente ecologista da cui partire per costruire, con tutto il mondo dell’ambientalismo e del no profit, la forza ecologista del terzo millennio. |
Angelo Bonelli,
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